Taurasi

Taurasi DOCG: Il Nobile Rosso dell’Irpinia che Conquista il Mondo

Nel cuore dell’Irpinia, tra le dolci colline della provincia di Avellino, nasce uno dei vini rossi più prestigiosi e longevi d’Italia: il Taurasi DOCG. Questo straordinario nettare, ottenuto dal vitigno Aglianico, rappresenta non solo l’eccellenza enologica del Sud Italia, ma anche una storia millenaria che affonda le radici nell’antica civiltà greca e romana, testimoniando come il territorio campano sia da sempre vocato alla produzione di vini di altissima qualità.

Il Taurasi non è semplicemente un vino, ma un vero e proprio patrimonio culturale che racchiude in sé secoli di tradizione vitivinicola, passione artigianale e rispetto per il territorio. Con il riconoscimento della DOCG nel 1993, è stato il primo vino dell’Italia meridionale a ottenere questa prestigiosa denominazione, confermando la sua posizione di assoluta eccellenza nel panorama enologico nazionale e internazionale.

Le Origini Antiche: Dalla Grecia a Roma

La storia del Taurasi inizia oltre duemila anni fa, quando i coloni greci portarono nel Sud Italia il vitigno che chiamavano “Ellenico”, dal quale deriva l’attuale Aglianico. Il nome stesso del vino deriva dall’antica Taurasia, città che Tito Livio descrisse come circondata da “terre verdeggianti dalle vigne opime”, testimoniando come già in epoca romana questa zona fosse riconosciuta per la qualità eccezionale dei suoi vini.

La trasformazione del nome da “Ellenico” ad “Aglianico” avvenne durante la dominazione spagnola, quando la particolare pronuncia iberica delle doppie consonanti modificò gradualmente il termine originario. Il primo documento storico che cita specificamente la vite coltivata a Taurasi con il nome di “Aglianica” risale al 1167 d.C., confermando la continuità storica di questa tradizione viticola.

L’antica Taurasia fu distrutta dai Romani nel 268 a.C., ma successivamente, nel 180 a.C., la zona venne ripopolata con i Liguri Apuani, ai quali fu affidato il compito di rivalutare i campi Taurasini e di riprendere la coltivazione della vite. Sotto l’imperatore Augusto, numerose opere infrastrutturali sostennero lo sviluppo agricolo ed economico della regione, rendendo Taurasi un importante centro per l’economia dell’Impero Romano.

Il Medioevo e l’Epoca Moderna

Durante il Medioevo, la tradizione vitivinicola di Taurasi si mantenne viva grazie ai monasteri benedettini che custodivano gelosamente le tecniche di coltivazione e vinificazione. Questi centri religiosi non solo preservarono la cultura del vino, ma contribuirono anche al perfezionamento delle tecniche enologiche, tramandando di generazione in generazione la sapienza necessaria per ottenere vini di qualità superiore.

Nel corso dei secoli successivi, il vino Taurasi consolidò la sua reputazione, diventando simbolo di qualità e prestigio nelle corti nobiliari del Regno delle Due Sicilie. La sua fama si diffuse gradualmente oltre i confini regionali, conquistando l’apprezzamento di intenditori e gastronomi dell’epoca.

Il XIX Secolo: La Grande Rinascita

Il XIX secolo segna un momento di straordinaria importanza nella storia del Taurasi. Mentre l’epidemia di fillossera devastava i vigneti europei, distruggendo intere zone viticole in Francia e nel Nord Italia, l’Irpinia rimase a lungo immune da questo flagello grazie ai suoi terreni di origine vulcanica che contrastavano naturalmente la diffusione del parassita.

Questa circostanza fortuita trasformò Taurasi in un centro di rifornimento fondamentale per tutta l’Europa viticola. La produzione locale raggiunse livelli record, arrivando a 100 milioni di litri annui, e venne costruita quella che fu chiamata la “Ferrovia del vino”, un sistema di trasporto dedicato che permetteva di esportare enormi quantità di vino verso i distretti vitivinicoli di Toscana, Piemonte e persino Bordeaux.

L’Istituto Agrario e Francesco De Sanctis

Un momento cruciale per il futuro del Taurasi si verificò nel 1878, quando Francesco De Sanctis, il grande critico letterario e politico italiano, promosse la costituzione dell’Istituto Agrario di Avellino ad indirizzo enologico. Questa istituzione, ancora oggi operativa, aveva l’obiettivo di salvaguardare le potenzialità varietali dell’Aglianico e di preservare il patrimonio enologico del territorio.

L’Istituto divenne un centro di eccellenza per la formazione di agronomi ed enologi specializzati, che con la loro competenza tecnica e passione contribuirono a mantenere viva la tradizione vitivinicola locale anche durante i periodi più difficili. Grazie a questa lungimirante iniziativa, le conoscenze tradizionali si fusero con le innovazioni scientifiche, ponendo le basi per il moderno successo del Taurasi.

Nel 1898, lo storico Strafforello scriveva: “Nelle buone annate il vino è assai copioso e molto se ne esporta nelle province limitrofe, principalmente con i nomi di vino ‘Taurasio’ ed altri. Il migliore si raccoglie nei Comuni di Taurasi”, confermando la reputazione di eccellenza già consolidata di questo vino straordinario.

Il Territorio: Un Terroir Unico e Inimitabile

Il Taurasi DOCG viene prodotto in una zona di straordinaria vocazione viticola che comprende 17 comuni della provincia di Avellino: Taurasi, Bonito, Castelfranci, Castelvetere sul Calore, Fontanarosa, Lapio, Luogosano, Mirabella Eclano, Montefalcione, Montemarano, Montemiletto, Paternopoli, Pietradefusi, Sant’Angelo all’Esca, San Mango sul Calore, Torre Le Nocelle e Venticano.

I vigneti si estendono tra i 300 e i 700 metri di altitudine, distribuiti su colline di origine vulcanica caratterizzate da terreni argilloso-calcarei di straordinaria ricchezza minerale. Questa composizione del suolo, unita all’altitudine e al clima particolare della zona, crea condizioni pedoclimatiche ideali per la coltivazione dell’Aglianico, permettendo al vitigno di esprimere al meglio le sue potenzialità qualitative.

Il Clima e l’Ambiente

Il clima dell’Irpinia presenta caratteristiche mediterranee mitigate dall’altitudine e dalla continentalità. Le escursioni termiche significative tra giorno e notte favoriscono lo sviluppo di aromi complessi nell’uva, mentre la buona ventilazione naturale della zona contribuisce a mantenere sane le piante e a prevenire le malattie fungine.

Le precipitazioni, ben distribuite durante l’anno, garantiscono un apporto idrico naturale sufficiente senza eccessi, permettendo alle radici delle viti di esplorare in profondità i terreni ricchi di minerali. Questo equilibrio idrico naturale contribuisce significativamente alla concentrazione degli aromi e alla struttura del vino finale.

Il Vitigno Aglianico: Il Re dei Vitigni del Sud

L’Aglianico è universalmente riconosciuto come uno dei vitigni a bacca rossa più nobili d’Italia, spesso paragonato al Sangiovese toscano e al Nebbiolo piemontese per le sue straordinarie potenzialità qualitative. Questo vitigno di terza epoca di maturazione trova nel territorio del Taurasi le condizioni ideali per esprimere il suo carattere più autentico e complesso.

Le caratteristiche ampelografiche dell’Aglianico sono quelle di un vitigno vigoroso e produttivo, con grappoli di media grandezza e acini dalla buccia spessa e pruinosa. La maturazione tardiva, che spesso si protrae fino a novembre, permette lo sviluppo di profumi intensi e di una struttura tannica importante, fondamentale per la longevità del vino.

L’Allevamento Tradizionale

Per secoli, l’Aglianico del Taurasi è stato coltivato secondo il sistema tradizionale dell’“Alberata Taurasina”, un metodo di allevamento di origine etrusca che prevedeva l’uso di tutori vivi, generalmente olmi o aceri, ai quali venivano “maritate” le viti. Questo sistema permetteva densità di impianto molto basse ma garantiva una produzione di qualità eccezionale.

Oggi, pur mantenendo i principi qualitativi tradizionali, la maggior parte dei produttori ha adottato sistemi di allevamento più moderni come il Guyot e il Cordone Speronato, che permettono una meccanizzazione più agevole e un controllo più preciso della produzione, mantenendo tuttavia inalterate le caratteristiche qualitative del vino.

La Vinificazione: Tradizione e Innovazione

La produzione del Taurasi DOCG segue un disciplinare rigorosissimo che prevede l’utilizzo di almeno l’85% di uve Aglianico, con la possibilità di aggiungere fino al 15% di altri vitigni a bacca rossa autorizzati nella provincia di Avellino, principalmente Piedirosso, Sciascinoso e Barbera.

La vendemmia dell’Aglianico avviene generalmente tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, quando le uve hanno raggiunto la piena maturità fenolica. La raccolta viene effettuata rigorosamente a mano, con una selezione accurata dei grappoli migliori direttamente in vigna.

Le Tecniche Enologiche Moderne

La vinificazione del Taurasi combina sapientemente tecniche tradizionali e innovazioni tecnologiche moderne. La fermentazione avviene generalmente in vasche di acciaio inox a temperatura controllata, con macerazione sulle bucce che può durare dalle due alle quattro settimane, permettendo l’estrazione ottimale di colore, tannini e sostanze aromatiche.

Molti produttori utilizzano la fermentazione malolattica per ammorbidire l’acidità naturalmente elevata dell’Aglianico, mentre l’affinamento avviene tradizionalmente in botti di rovere di varie dimensioni, dalle barriques francesi alle botti grandi di rovere slavonico, per periodi che vanno dai 12 ai 36 mesi a seconda dello stile desiderato.

L’Invecchiamento Obbligatorio

Il disciplinare del Taurasi DOCG prevede un invecchiamento minimo di tre anni dalla vendemmia, di cui almeno uno in contenitori di legno. Questo periodo di maturazione è fondamentale per permettere al vino di sviluppare la sua caratteristica complessità aromatica e per ammorbidire la struttura tannica inizialmente vigorosa.

Molti produttori scelgono di prolungare l’affinamento fino a 4-10 anni prima di immettere il vino sul mercato, permettendo così una maturazione più completa e l’emergere di tutte le potenzialità del terroir irpino.

Le Caratteristiche Organolettiche: Un Vino di Straordinaria Complessità

Il Taurasi DOCG si presenta con un colore rosso rubino intenso, che con l’invecchiamento evolve verso tonalità granato di grande eleganza. Questa evoluzione cromatica è il segno distintivo di un vino longevo, capace di mantenere vivacità e brillantezza anche dopo decenni di conservazione.

Il Profilo Aromatico

Al naso, il Taurasi sviluppa un bouquet caratteristico, intenso ed etereo, dominato inizialmente da profumi di frutti rossi maturi come ciliegia, amarena e prugna. Con l’evoluzione emergono note floreali di viola e rosa appassita, accompagnate da sfumature speziate di pepe nero, liquirizia e chiodi di garofano.

L’affinamento in legno contribuisce ad arricchire il profilo aromatico con note balsamiche e tostate, mentre l’invecchiamento prolungato sviluppa sentori terziari di cuoio, tabacco, cioccolato e caffè, creando un insieme di straordinaria complessità e raffinatezza.

Il Gusto: Struttura e Eleganza

In bocca, il Taurasi si presenta asciutto, pieno e persistente, con una struttura tannica importante ma mai aggressiva. I tannini, inizialmente evidenti nei vini giovani, si addolciscono e si integrano armoniosamente con il tempo, contribuendo alla straordinaria longevità del vino.

L’acidità naturalmente elevata dell’Aglianico garantisce freschezza e vivacità anche dopo lunghi periodi di invecchiamento, mentre il contenuto alcolico, generalmente compreso tra i 12,5 e i 14 gradi, risulta perfettamente integrato nella struttura complessiva.

Il finale è lungo e persistente, con ritorni fruttati e speziati che si alternano in un crescendo di sensazioni gustative che possono durare diversi minuti, testimoniando la qualità eccezionale delle uve e la maestria nella vinificazione.

La Riserva: L’Eccellenza Assoluta

Il disciplinare del Taurasi prevede anche la tipologia Riserva, che deve essere invecchiata per almeno quattro anni dalla vendemmia, di cui almeno diciotto mesi in contenitori di legno. Questa versione rappresenta l’apice qualitativo della denominazione, riservata alle annate migliori e alle uve selezionate.

Il Taurasi Riserva presenta caratteristiche organolettiche ancora più complesse ed evolute, con una struttura che può mantenere la sua integrità per decenni. È un vino da meditazione, capace di regalare emozioni uniche agli appassionati di grandi rossi italiani.

Gli Abbinamenti Gastronomici: Versatilità e Nobiltà

Il Taurasi è un vino di grande versatilità gastronomica, capace di accompagnare magnificamente una vasta gamma di piatti della tradizione italiana e internazionale. La sua struttura importante e la complessità aromatica lo rendono ideale per preparazioni elaborate e saporite.

Carni Rosse e Selvaggina

L’abbinamento classico del Taurasi è con le carni rosse di alta qualità: bistecche di manzo, arrosti di agnello, brasati e stufati trovano in questo vino il compagno ideale. La struttura tannica del Taurasi bilancia perfettamente la grassezza delle carni, mentre i suoi aromi speziati esaltano i sapori della cucina tradizionale.

Particolarmente riusciti sono gli abbinamenti con la selvaggina: cinghiale, cervo, capriolo e lepre si sposano magnificamente con le note balsamiche e terrose del Taurasi maturo, creando armonie gustative di rara perfezione.

Formaggi Stagionati

I formaggi stagionati rappresentano un altro abbinamento di grande successo per il Taurasi. Il Parmigiano Reggiano di lunga stagionatura, il Pecorino di Pienza, il Gorgonzola piccante e i formaggi di capra maturi trovano nel carattere intenso di questo vino un contraltare perfetto, con contrasti e assonanze che arricchiscono l’esperienza degustativa.

La Cucina Campana

Naturalmente, il Taurasi esprime il meglio di sé quando accompagna i piatti della tradizione campana. Il ragù napoletano, le lasagne, i brasati con pomodoro San Marzano e l’agnello con patate creano abbinamenti territoriali di straordinaria armonia, dove il vino e il cibo si esaltano reciprocamente.

I Grandi Produttori: Custodi della Tradizione

Il territorio del Taurasi può vantare numerosi produttori di altissimo livello, che con passione e competenza mantengono viva la tradizione enologica irpina. Aziende storiche come Mastroberardino, pioniera nella valorizzazione dell’Aglianico, si affiancano a realtà più giovani ma non meno qualificate che portano avanti l’eccellenza del territorio.

Ogni produttore interpreta il Taurasi secondo la propria filosofia enologica, creando una varietà di stili che arricchisce la denominazione senza mai tradirne l’identità fondamentale. Questa diversità nella continuità rappresenta la ricchezza del territorio e la vitalità della sua tradizione vitivinicola.

L’Approccio Biologico e Sostenibile

Molti produttori di Taurasi hanno abbracciato l’agricoltura biologica e le pratiche sostenibili, riconoscendo l’importanza della salvaguardia ambientale per la qualità del vino e per le generazioni future. Questo approccio rispettoso dell’ambiente non solo preserva la biodiversità del territorio, ma contribuisce anche ad esaltare l’espressione più pura del terroir irpino.

Il Taurasi nel Mondo: Ambasciatore dell’Eccellenza Italiana

Oggi il Taurasi DOCG è riconosciuto a livello internazionale come uno dei grandi vini rossi italiani, capace di competere con i migliori Brunello di Montalcino, Barolo e Amarone. Le esportazioni crescono costantemente, portando il nome dell’Irpinia e della Campania sui mercati più esigenti del mondo.

La critica enologica internazionale ha più volte celebrato la qualità del Taurasi, con punteggi elevati dalle più prestigiose guide del vino e riconoscimenti che confermano il valore di questa denominazione unica. Il successo commerciale e critico del Taurasi ha contribuito significativamente alla valorizzazione dell’intero comparto vitivinicolo campano.

Il Turismo del Vino

Il crescente interesse per il Taurasi ha dato impulso allo sviluppo del turismo del vino nell’Irpinia. Cantine storiche e moderne accolgono visitatori da tutto il mondo, offrendo degustazioni, visite guidate e esperienze enogastronomiche che permettono di scoprire non solo il vino, ma anche la cultura e la storia del territorio.

Questo fenomeno ha portato benefici economici significativi alle comunità locali, creando posti di lavoro e valorizzando il patrimonio culturale e paesaggistico della zona. Il Taurasi è diventato così non solo un prodotto di eccellenza, ma anche uno strumento di sviluppo sostenibile per l’intero territorio.

Il Futuro del Taurasi: Tradizione e Innovazione

Il Taurasi guarda al futuro con ottimismo, forte di una tradizione millenaria e di una qualità riconosciuta a livello mondiale. Le nuove generazioni di produttori, formatesi nelle migliori scuole enologiche italiane e internazionali, portano innovazione tecnologica e sensibilità moderna, senza mai dimenticare il rispetto per la tradizione e per il territorio.

I cambiamenti climatici rappresentano una sfida che i produttori affrontano con competenza e flessibilità, adattando le tecniche viticole ed enologiche per mantenere la qualità del vino anche in condizioni ambientali mutevoli. La ricerca scientifica e l’esperimentazione continua garantiscono che il Taurasi possa continuare a esprimere al meglio le caratteristiche del suo territorio unico.

La Sostenibilità Ambientale

La sostenibilità ambientale è diventata una priorità per i produttori di Taurasi, che stanno adottando pratiche sempre più rispettose dell’ecosistema. L’uso responsabile delle risorse idriche, la riduzione dei trattamenti chimici, l’implementazione di energie rinnovabili e la protezione della biodiversità sono obiettivi che coniugano qualità del prodotto e responsabilità sociale.

Questa attenzione all’ambiente non solo preserva il territorio per le generazioni future, ma contribuisce anche a migliorare la qualità del vino, creando un circolo virtuoso che beneficia sia i produttori che i consumatori.

Conclusioni: Un Patrimonio da Celebrare

Il Taurasi DOCG rappresenta molto più di un vino: è un patrimonio culturale, un simbolo di eccellenza e una testimonianza vivente della capacità italiana di trasformare tradizione e territorio in prodotti di qualità mondiale. La sua storia millenaria, le caratteristiche uniche del terroir irpino e la maestria dei suoi produttori ne fanno un vino davvero speciale, capace di emozionare e di raccontare la bellezza dell’Italia del vino.

In un mondo sempre più globale, il Taurasi mantiene la sua identità forte e distintiva, dimostrando che l’autenticità e la qualità sono valori universali che superano le barriere geografiche e culturali. Ogni bottiglia di Taurasi racchiude secoli di storia, passione e dedizione, offrendo a chi lo degusta un’esperienza sensoriale unica e indimenticabile.

Scegliere un Taurasi significa abbracciare la tradizione enologica italiana nella sua espressione più alta, sostenere un territorio straordinario e i suoi abitanti, e concedersi il piacere di uno dei grandi vini del mondo. È un gesto di amore per la qualità, per la bellezza e per quella cultura del vino che rende l’Italia unica al mondo.

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Articolo publicato da Stile Tricolore

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